lunedì 11 aprile 2011

...oppure è il Picchio rosso maggiore o addirittura il Picchio muratore?

Guarda le differenze cliccando su
 http://www.galbuserabianca.com/IlLuogoelAmbiente/Animali/Picchiomuratore/tabid/81/Default.aspx

e su
 http://www.cielomareterra.it/cmt2/node/213

Alla ricerca del picchio della Riserva delle Sorgenti del Pescara

Il picchio verde (Picus viridis)
Il picchio verde ha un piumaggio dai vividi colori, corpo tozzo, coda corta e lungo becco appuntito. Si nutre di larve di insetti xilofagi che cattura inserendo la lunga lingua nelle gallerie scavate nel legno con il becco. Utilizza le zampe puntellandosi con la coda per spostarsi lungo i tronchi e martella continuamente con il becco per ricercare il cibo. Si muove anche a terra dove saltella alla ricerca di formiche In autunno si nutre anche di bacche e ghiande che accumula nel nido. Il volo ondeggiante è tipico dei picchi: dopo 4-5 battiti d’ala per risalire scende in picchiata ad ali chiuse.
In Italia è stanziale. Frequenta boschi cedui e terreni coltivati.
Il periodo dei nidi inizia tra aprile e maggio.
Entrambi i partner scavano una cavità per il nido, spesso nel tronco d’un albero marcio, ad almeno 1 metro dal suolo. La femmina depone 4-7 uova (anche sino ad 11), covate da entrambi i genitori per 18-19 giorni. I piccoli nascono nudi e inetti e devono essere nutriti dai genitori con cibo rigurgitato per circa 3 settimane finchè sono in grado di provvedere a se stessi. Se l’inverno è rigido i picchi verdi, uccelli non migratori, possono soffrire per la mancanza di cibo, che provoca sensibili cali nella loro popolazione. E’ una specie protetta.
Sarà lui?.....oppure......

sabato 9 aprile 2011

Nido di picchio

Siamo sempre nella Riserva delle Sorgenti del Pescara.
Quale sarà il picchio che ha trovato il rifugio per i suoi piccoli sul tronco di questo pioppo?







foto di Antonella con Nikon S1

mercoledì 6 aprile 2011

Foto dalla Riserva

Equiseti primaverili tra esemplari secchi

L'asparago della Riserva delle Sorgenti del Pescara.

L’equiseto deve il suo nome al latino equus (cavallo) e saeta (crine) per la sua somiglianza alla coda del cavallo. E’ diffuso in molte parti di Europa, Asia, Medio Oriente e Nord America.
Discendente di un grande albero, parente stretto della felce, che cresceva 400 milioni di anni fa durante l'epoca paleozoica, l'equiseto è una pianta senza fiori e vere e proprie foglie, con steli cavi e germogli che sembrano asparagi. Cresce in luoghi umidi, in prossimità di corsi d’acqua, spesso su terreni argillosi dai quali assorbe silice e altri minerali che trasforma in composti biodisponibili per l’uomo. L’equiseto è una pianta conosciuta sin da epoche antiche per le sue virtù terapeutiche, soprattutto remineralizzanti e diuretiche.

lunedì 4 aprile 2011

Un'escursione alle sorgenti del Pescara ...

dove il fiume è protetto ed è ancora possibile incontrare una spendida varietà di uccelli e numerosi altri abitanti di questa zona umida delle Gole di Popoli. (4 aprile 2011- classi 1I,1G,1E,2P del Liceo Scientifico Da Vinci di Pescara)






l'immagine è stata scattata da me con una Nikon S1

giovedì 31 marzo 2011

volevi saperne di più?

Il  Mare  Nostrum sta cambiando e non puoi far finta di niente.Vogliamo il tuo contributo alla discussione.